-    Insisti con la tua famosa Legge Zero ? – intervenne Sarton con una punta di sarcasmo.

Fastolfe, senza voltarsi, fece cenno con la mano di aspettare la risposta dell’androide.

-    L’umanità ? – ripeté perplesso Daneel – Credo che non potrei fare niente, in quanto la Prima Legge è un vincolo non aggirabile e… - ci pensò su. - …con le nozioni che posseggo considero l’umanità come un’astrazione, un qualcosa di non ben definito…

-    Se dovessi scegliere tra salvare un uomo o due uomini, chi salvi ?

-    I due uomini.

-    Tra un uomo e cento uomini?

-    I cento uomini.

-    Tra un uomo e dieci miliardi di uomini ? – incalzò Fastolfe

-    I dieci miliardi di uomini.

-    Quindi uccideresti un uomo per salvare dieci miliardi di uomini ?

Daneel mantenne il suo sguardo fisso nel vuoto a rimuginare sulle possibili derivazioni di quella domanda, finché Fastolfe non comprese che il tempo per dare una risposta stava diventando troppo lungo.

Uno schiaffo energico dell’uomo sulla sua guancia ridestò Daneel da…non sapeva neanche lui cosa; per un attimo sembrava avesse perso la cognizione dello scorrere del tempo fissando la luce davanti a lui. Osservò i due uomini dopodiché girò la testa e si guardò intorno.

Fastolfe, con un rapido sguardo, indicò il pad sul braccio di Sarton il quale prontamente lo consultò.

-    Sono stati registrati due picchi nel flusso positronico, ma sono stati subito contenuti. Probabilmente si sarebbe ripreso anche senza il tuo schiaffo.

-    Ho preferito non rischiare. Vedi Roj, la mente di Daneel in questo momento è come un’enorme stanza vuota nella quale riecheggiano solo le Tre Leggi. Quando avrà acquisito nuove esperienze ed avrà imparato a convivere con gli uomini il suo cervello positronico sarà più protetto, anzi sarebbe meglio dire più reattivo, nell’affrontare eventi estremamente contraddittori come quelli a cui l’abbiamo sottoposto.

 

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