Ancora
quell’impercettibile tic. – Potrei… - esitò
-
Se premi il pulsante uccidi molti uomini,
se non lo premi altrettanti uomini verrebbero uccisi a causa della tua
indecisione. Cosa fai ? – incalzò nuovamente Fastolfe. – Cosa fai ?
-
Premerei il pulsante.
-
In questo modo uccidi molti uomini,
contravvenendo alla Prima Legge.
-
Devo farlo. – rispose con voce roca
-
Perché ?
-
Perché mi trovo nelle condizioni di dover
scegliere chi salvare. – chinò la testa.
-
Capisco. Spiegami però quale metodo di
giudizio hai applicato per scegliere una soluzione e non l’altra.
Restò
qualche secondo in silenzio, poi rialzò la testa. – Dovendo scegliere
preferisco salvare la mia nave in quanto vicino a me ho persone in carne
ed ossa mentre il mio avversario è rappresentato esclusivamente da un
vascello di metallo che dovrebbe ospitare esseri umani.
Fastolfe
guardò Sarton. – Cosa ti dice la telemetria ?
Sarton
consultò il pad inserito nel tessuto della manica sinistra del suo
camice. – Per un ventesimo di secondo ho registrato un picco
nell’intensità del flusso positronico, una specie di sovraccarico. I
nano-ricettori hanno però compensato il sovraccarico chiudendo le
estremità ricettive nella zona del cervello interessata dal picco. Non
registro danni o scompensi. – ricambiò lo sguardo a Fastolfe. - Tutto è
nella norma.
-
Se si sottoponesse di continuo un robot
allo stress che generano questi test probabilmente credo che nel giro di
qualche settimana si riuscirebbe ad indurlo ad un congelamento mentale
spontaneo. – poi Fastolfe si girò nuovamente verso Daneel. – Ti
sottopongo un ultimo dilemma, Daneel.
-
La ascolto, dottor Fastolfe.
-
Se fossi a conoscenza che un uomo o un
gruppo di uomini stiano attuando dei piani che possano mettere in
pericolo l’intera umanità e che l’unico modo per impedire affinché
questo avvenga è quello di ucciderli, tu cosa fai ?
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