Han si
voltò verso Roj. – Fatto. Il cervello positronico di Daneel è stato
aggiornato con il programma d’Analisi Intersezionale che gestirà tutto
ciò che serve per renderlo simile ad un essere umano: movimenti,
espressioni ed intercalare linguistico.
- Perfetto.
Attivalo, allora. – disse Roj facendo un passo indietro.
Han si
voltò nuovamente verso l’androide.
- Daneel
01: nuova operazione.
- Daneel
02: esegui stringa 0 3 0 0.
- Daneel
03: fine operazione.
Daneel aprì
per la seconda volta gli occhi e fu pervaso nuovamente da quella
opalescente luce abbagliante sopra di lui. Socchiuse gli occhi e
aggrottò d’istinto le sopracciglia per crearsi un po’ d’ombra. Si
trovava sempre disteso sul letto da laboratorio ma facendo forza su di
un gomito e spostando le gambe si mise seduto. Fissò le due persone
davanti a lui guardandole più volte poi inarcò un sopracciglio quasi
attendesse delle spiegazioni.
-
Riesci a sentirmi, Daneel. – disse uno
dei due.
-
Certo che vi sento. – rispose con
ovvietà.
-
Bene. Io sono il dottor Han Fastolfe e
lui è il dottor Roj Nemennuh Sarton e siamo coloro che ti hanno creato e
attivato.
-
E’ un piacere fare la vostra conoscenza
– rispose Daneel chinando leggermente la testa in avanti. – In realtà
conservo già un ricordo di chi siete, ma non avevo mai avuto modo
d’incontravi di persona, finora.
Fastolfe si
rivolse verso Sarton. – Ricordi impressi. Avrei potuto imprimergli anche
il ricordo dei nostri volti ma preferisco che apprenda il più possibile
da solo; come fa ogni essere umano. – A quel punto Fastolfe si diresse
verso un armadietto posto in un angolo della stanza, tirò fuori degli
indumenti e li consegnò a Daneel.
-
Indossali. Non c’è bisogno che rimani tutto il tempo nudo.
|