Isaac Asimov, pur
essendo uno dei paladini del progresso tecnologico, era abbastanza
conservatore per quanto riguarda l'utilizzo della tecnologia nella vita
quotidiana. Come tutte le persone dotate di grande intelligenza era
per sua ammissione incapace di assimilare dettagli tecnici preferendo
concentrarsi solo sul lato concettuale del suo lavoro.
Per decenni aveva scritto con ogni tipo di macchine da scrivere, di
tipo meccanico prima, elettrico poi, ma alla fine aveva ceduto non senza
riluttanza all'arrivo dei primi word processor agli albori dell'era
informatica personale: i primi anni '80.
Nel 1980 una rivista scientifica gli chiese di scrivere un articolo sui word
processor, ma lui rispose che non poteva farlo non avendone mai usato uno.
Allora la Tandy, produttrice del famoso TRS-80, gli offrì gratuitamente una
macchina, in cambio di un contratto pubblicitario in cui Isaac avrebbe fatto
da testimonial per i loro prodotti.
Isaac accettò con riluttanza il nuovo mezzo di scrittura, e benché
all'inizio avesse delle difficoltà ad usarlo, successivamente fu
affascinato dalle caratteristiche tipiche del word processor: velocità,
possibilità di editare il testo all'infinito, stampa immediata etc.
Rimase fedele al TRS-80 II fino alla soglia della morte, continuando
ad usarlo anche quando ormai erano disponibili sistemi molto più avanzati...
Ad ogni modo, avendo egli l'abitudine di lavorare su più soggetti allo
stesso tempo, non smise mai di utilizzare le macchine da scrivere
tradizionali.
(fonti: "Isaac
Asimov: A memoir" e "Isaac Asimov: A lifetime of letters")
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